Si stava per commentare l'evento del 25 luglio quando il 28 luglio ancora sul Lambro si assiste all'ennesimo scempio dell'asta fluviale.
Il Comitato per la Difesa delle Bevere e del fiume Lambro intende esprimere il proprio sconcerto per quanto osservato in questi giorni di fine luglio.
Lascia basiti il fatto che venga trattato tutto con sufficienza.
Le aste fluviali naturali vengono trattate come "cloache fognarie" dove scaricare qualunque cosa, dalla fluresceina ai pesci morti.
Non ci si rende conto che l'acqua è la vita dell'uomo, il suo futuro!
Il Comitato da anni si batte per il ripristino di queste vie d'acqua ed ogni volta deve rimboccarsi le mani da capo e ricostruire, con tempi lunghi, tutto ciò che l'uomo sconsiderato ha distrutto in pochi giorni.
Poco giova che l'episodio del 25 luglio abbia riguardato uno sostanza "innocua". Il principio della depurazione e sorveglianza degli scarichi fognari deve riguardare ogni azione potenzialmente pericolosa.
Non è ammissibile che "incidenti" diventino disastri ambientali ogni volta.
Molto di più andrebbe datto per impedire che "troppo pieni fognari" e "scolmatori" entrino in funzione senza controllo, scaricando il loro contenuto (spesso venefico) nei corsi d'acqua che i depuratori (e le associazioni ambientali del territorio, come la nostra) stanno faticosamente recuperando.
Ci auguriamo che quest'estate passi tranquilla per i nostri fiumi, torrenti, sorgenti d'acqua e che essi rimangano sempre una fonte di vita per tutti gli uomini e non collettori fognari a cielo aperto.
Inoltre il Comitato Bevere valuterà se intervenire presso le competenti sedi giudiziarie per difendere il proprio territorio e le sue risorse naturali.
Dott. Geol. Francesco Nicolodi, Presidente del Comitato per la Difesa delle Bevere e del fiume Lambro
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